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Dopo le monete e le banconote, la Commissione europea propone ora l’ euro digitale, una versione virtuale della valuta emessa dalla Banca Centrale Europea che potrebbe essere utilizzata gratuitamente insieme al contante nell’eurozona.
Panoramica dell’euro digitale
L’euro digitale sarà una versione digitale delle banconote e delle monete in euro. Avrà esattamente lo stesso valore e potrà essere utilizzato esattamente negli stessi modi: per acquistare gelati o vestiti o per inviare denaro per una festa di compleanno, anche oltre i confini nazionali.
Potresti ad esempio utilizzare un codice QR per effettuare un pagamento da un’app sicura sul tuo telefono ed effettuare pagamenti anche quando non è disponibile una connessione Internet.
Una volta implementato a pieno regime, i commercianti dovranno accettare l’euro digitale nello stesso modo in cui accettano oggi i contanti.
L’euro digitale si differenzia dalle criptovalute poiché è sostenuto dalla Banca Centrale Europea e quindi la sua stabilità è garantita.
In un mondo digitalizzato, l’euro digitale mira a consentire a tutti di effettuare pagamenti sicuri, ovunque nell’eurozona.
I contanti andranno via?
Le banche centrali temono che la digitalizzazione dei pagamenti possa sradicare l’ancoraggio del contante ai loro sistemi finanziari.
Un equivalente digitale del contante aiuterebbe a sostenere la sovranità e la stabilità di questo sistema.
“È interessante come si sviluppa la liquidità”, ha detto l’economista Maria Demertzis, membro senior del think tank europeo Bruegel.
“Dopo la pandemia, pensavamo che la maggior parte dei pagamenti venissero effettuati digitalmente. Ma in realtà, se si guardano i numeri, questi sono numeri della BCE, il 42% del valore di tutte le transazioni nell’area euro nel 2022 è stato effettuato in contanti.
Il 42% non è proprio la metà, ma è molto, molto vicino alla metà. In realtà penso che la direzione del viaggio sia una riduzione del contante verso più pagamenti digitali, ma non credo che scomparirà del tutto.”
Come verrebbe concepito l’euro digitale?
Maria Demertzis ha detto: “Per quanto riguarda i nostri pagamenti quotidiani, che non saranno molto diversi, probabilmente sarà un’app.
Sarà probabilmente intermediata da intermediari finanziari come le banche e sarà pagata nei negozi e semplicemente come paghiamo digitalmente con qualsiasi altro mezzo e visto che, almeno all’inizio, la Bce inizierà solo con piccole somme, non potremo avere più di 3000 o 4000 euro in banca, di fatto non farà molta differenza per il consumatore.
“Se si vuole che l’euro digitale imiti il più possibile il contante, è necessario fare uno sforzo per renderlo il più anonimo possibile. E qui, la BCE ci sta dicendo che ci sarà l’anonimato per piccoli livelli di pagamenti. Ma come inizi a pagare somme di denaro maggiori, non sarà più anonimo.” lei ha aggiunto.
La Banca Centrale Europea ha condotto una consultazione pubblica sull’euro digitale. Le preoccupazioni emerse sono state la privacy (43%), che rappresentava la percentuale più alta, seguita dalla sicurezza (18%), dall’usabilità in tutta l’Eurozona (11%), dall’assenza di costi aggiuntivi (9%) e dall’usabilità offline (8 %).
Le associazioni per la protezione dei dati sollevano preoccupazioni anche sulla privacy, sull’anonimato e sul tracciamento dei pagamenti.
